IL PERCORSO
Non sono nuovo al vino. Mio padre aveva 3 ettari di vigneto ereditati da mio nonno e negli anni ’90 conferiva la maggior parte delle uve ad altre cantine del comprensorio di Marsala. La produzione di vino era limitata al consumo familiare. I miei primi ricordi in cantina sono di quando avevo 15 anni e aiutavo mio padre nella produzione di quelle poche bottiglie. Dopo pochi anni ho deciso di studiare enologia e viticoltura, facendo esperienza in alcune cantine, anche all’estero.
All’università mi hanno insegnato che il vino è un processo biochimico. Ho capito ben presto che non era il mio modo di vedere il vino. L’enologo sta in cantina, sistema il vino, lo migliora, lo modifica, lo assembla, spesso lo degusta e decide se migliorarlo o meno. Ho capito che questo non sono io!
Proprio grazie ai miei studi di enologia ho capito che il vero vino non è chimica ma è territorio.
Io sono vignaiolo: quello che sta in vigna, le alleva, le sistema. Seleziono le migliori uve poiché, grazie ai miei studi, conosco bene il chimismo della fermentazione e quando è il momento migliore per la raccolta, assaggiando gli acini.
Poi le porto in cantina e le vinifico, nel modo più naturale possibile. Faccio un vino che sia la massima espressione del territorio in cui vivo.
LE MIE VIGNE
Oggi mi occupo di 5 ettari di vigna (altri due sono in arrivo). Fare un vino autentico è la missione che mi spinge ogni giorno al lavoro in vigna e in cantina. “Autenticità” significa per me riuscire a esprimere al massimo nei miei vini il territorio di Marsala.
Catarratto, Grillo, Nero d’Avola e Merlot (una vigna di mio padre): queste sono le varietà che coltivo. La maggior parte dei vigneti sono situati quasi di fronte alla Riserva naturale delle Isole dello Stagnone di Marsala. Sono innamorato di questo territorio, dove godo della brezza marina e del sole caldo della Sicilia, dello spettacolo dei riflessi delle Saline e della vista mozzafiato sulle Isole di Favignana, Levanzo e Marettimo.